Spinto dall’ambiziosa moglie Carlotta del Belgio, nel 1864 Massimiliano aveva accettato la corona imperiale del Messico, nonostante l’assai difficile situazione politica. Dopo che Massimiliano ebbe rinunciato ad ogni rivendicazione in Austria, la coppia partì per il Messico, diviso dalla guerra civile fra conservatori e rivoluzionari. Nonostante Massimiliano avesse fatto di tutto per controllare la rivolta e attuare le riforme nel Paese, egli non riuscì però a ristabilire l’ordine. L’imperatore fu infine catturato dai rivoluzionari, guidati da Benito Juarez, e sommariamente giustiziato. Charlotte, che precipitosamente era rientrata in Europa per mobilitare gli aiuti militari, non resse alla perdita di Massimiliano e della corona.
Impazzita dal dolore, soffrì di manie di persecuzione e visse sino alla morte, avvenuta nel 1927, in un castello in Belgio.
Il busto nell’angolo a destra ritrae il contrammiraglio Wilhelm von Tegetthoff, il quale riportò a Vienna le spoglie di Massimiliano, che fu poi sepolto nella cripta imperiale. Amico personale di Massimiliano, l’ammiraglio Tegetthoff conseguì la fama grazie alla battaglia navale di Lissa nel 1866, nella quale era riuscito a sconfiggere la flotta italiana, nonostante la grande superiorità di quest'ultima.
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